Sono micro ortaggi di canapa, microgreens in inglese, che non vanno confusi con i germogli – che sono un’altra cosa – e sono il nuovo superfood che potremmo trovare a breve sulla nostra tavola.
Se la canapa per la l’alimentazione è ormai una realtà anche in Italia, con diverse aziende che, a partire dal seme, realizzano olio di qualità e prodotti da forno dolci e salati con la farina che si ricava dalla scarto dello spremitura, che vengono declinati secondo le specificità regionali, la novità è che la pianta può essere mangiata tutta intera, quando è più grande di un germoglio ma non ancora sviluppata, con caratteristiche sorprendenti dal punto di vista nutritivo.
Micro ortaggi di canapa: lo studio scientifico
E’ stato appena pubblicato uno studio scientifico su Food Research International, curato da un gruppo di ricercatori italiani, che, a partire dall’analisi di 6 diverse cultivar di canapa industriale certificata, ha analizzato i componenti nutritivi di queste varietà se utilizzate come micro ortaggi, e i risultati sono davvero sorprendenti.
Lo studio riassunto in punti
- I micro ortaggi di canapa presentano una concentrazione di ossalati molto più bassa rispetto ad altre specie.
- I micro ortaggi di canapa sono una fonte proteica di alta qualità con tutti gli aminoacidi essenziali.
- Il CBDA (CBD in forma acida) è il fitocannabinoide più abbondante in tutte le cultivar di micro ortaggi di canapa.
- I micro ortaggi di canapa si sono dimostrati ampiamente sicuri per il consumo in termini di contenuto di Δ9-THC.
- I micro ortaggi di Finola e Silvana presentano un notevole contenuto di cannflavina A e B antinfiammatoria.
I micro ortaggi di canapa secondo la professoressa De Pascale
Nell’ studio i ricercatori scrivono che: “Sei cultivar sono state valutate per la resa e la composizione di acidi organici, aminoacidi, polifenoli e fitocannabinoidi. La composizione bioattiva era fortemente correlata alla varietà di canapa. La varietà Silvana ha dimostrato il più alto contenuto totale di aminoacidi e aminoacidi essenziali, alte concentrazioni di cannflavina A e B e livelli moderati di cannabidiolo e cannabigerolo. Finola si è distinta per la più alta concentrazione di cannflavine e polifenoli totali e per i più bassi livelli di Δ9-THC. Indipendentemente dalle differenze varietali, i micro ortaggi di canapa si sono dimostrati ampiamente sicuri in termini di contenuto di Δ9-THC”.
Per saperne di più ne abbiamo parlato con la professoressa Stefania De Pascale del Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università Federico II di Napoli, che ha partecipato allo studio.